martedì 15 marzo 2011




MITCHELL MAG PRO-LITE 500 & MITCHELL MAG PRO LIGHT -

Ci sono marchi che a pieno titolo sono sinonimo della pesca, perché hanno attraversato mode e tecniche, anche se non sempre tutti i prodotti hanno raggiunto vertici elevati. Mitchell, seppure proveniente dalla vicina Francia, è stato per molte generazioni di pescatori italiani, un vero punto fermo per lo spinning. Non ho certo la pretesa di fare la storia di questo glorioso marchio in poche righe, mi limiterò quindi alle sole sintetiche esperienze personali. Negli anni sessanta mio padre usava un Mitchell 304, esteticamente simile ai Luxor che imperversavano a pieno titolo. Considerando che le mie prime esperienze a spinning, risalgono al ‘62 si intuisce che con questo mulinello (tuttora di mia proprietà) non ho avuto lo stesso feeling come con il Mitchell Garcia 308, ma eravamo già intorno al ‘65/’66. Quest’ultimo divenne il mio preferito per il lancio ultraleggero, ed è tuttora funzionante ed in splendida forma! Naturalmente da allora acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta, ma quando, finalmente ho avuto modo di provare il nuovo Mitchell Mag Pro-Lite 500, serie superiore alla già ottima Mag Pro dello scorso anno, abbinato alla canna Mitchell Mag Pro Light da 5’1”, l’emozione è stata davvero forte. In un attimo sono tornato alle splendide acque verde smeraldo del “mio” Vara ed ai primi importantissimi anni formativi, quelli in cui si consumava la suola degli stivali a stagione, quando l’unica alternativa alla trota era il cavedano invernale, perché nell’ultraleggero, allora come adesso, riponevo tutte le mie aspettative! Ma veniamo subito al Mag Pro-Lite 500 con i suoi 199 gr. di peso, benché la taglia 500 sia solo nominale perché di fatto corrisponde ad un 2000, ma, grazie al corpo e rotore in magnesio, trattato antisalsedine per un eventuale uso marino o in acque salmastre, alla bobina in alluminio ed alla manovella in carbonio con il pomello in EVA ad alta densità, il peso rimane contenuto nei grammi indicati. È un mulinello da torrente, con il suo rapporto giri di 6.2:1 per un recupero di 86 cm. a giro di manovella, indispensabili se si lancia a risalire. Molto scorrevole e fluido per la precisione degli ingranaggi e i suoi nove cuscinetti a sfera, bilancia perfettamente la Mag Pro Light da m.1,52 che lancia da 1 a 6 grammi. Chi ha letto il mio precedente post riguardante le categorie dello spinning, obietterà che i 6 grammi lanciabili di fatto fanno uscire questa canna dall’ultra leggero per entrare, seppure al limite, nel lancio leggero! Siamo davvero al limite, ma stiamo parlando di torrente, quello che alterna le rocce scure della foto a ciottoli di marmo, quello con piccole buche profonde e raschi velocissimi difficili da gestire con canne troppo morbide, soprattutto ad inizio stagione. Il compromesso è stato dunque questo: ho utilizzato questa canna che lancia da 1 a 6 grammi ma non ho usato esche superiori ai 3,5 grammi, rimanendo perciò in una “terra di nessuno” sicuramente non canonica ma assolutamente molto appropriata. Iniziamo dalla lunghezza, 1,52 cm. estremamente indicata per il torrente e per gestire le esche se si desidera anche jerkare. Grezzo in carbonio 24T, manico in Eva splittato, innesto a spigot, anelli SIC, conicità molto contenuta ma soprattutto azione media, con riserva di potenza nel calcio, accentuano la sua grinta anche con prede di buona taglia da togliere rapidamente dalle zone pericolose. Lancia praticamente tutto! Dalle esche leggerissime, fino ai 3,5 indicati, gestendoli egregiamente. Molto sensibile, soprattutto se abbinata ad un trecciato sottile con i suoi 90 gr. di peso forma un combo ideale con il Mag Pro-Lite 500, cosa aggiungere? Trote attente a voi..la Mitchell è tornata..