domenica 4 aprile 2010

Un filo di speranza


La speranza è quella che non dovrebbe mai morire, e comunque per "Un filo di speranza" non mi riferisco al fatto di avere sempre belle catture "in canna", ma più semplicemente come riuscire a concretizzare l'attacco del predatore, resistere adeguatamente alla sua difesa, fino alla fatidica foto nel sottoriva. Sappiamo che successivamente all'attacco, si deve evitare di prolungare il recupero del pesce per evitargli lo stress da difesa, sempre dannoso per la sua sopravvivenza. Tuttavia, almeno in passato, chi desiderava praticare l'ultraleggero era per forza di cose costretto ad utilizzare fili molto sottili, altrimenti non sarebbe riuscito a lanciare le esche da pochi grammi solitamente impiegate. Il filo sottile, imponeva una cautela di recupero indispensabile per evitare fatali rotture e questo purtroppo, prolungava i tempi del recupero. Attualmente il problema è brillantemente risolto con gli innegabili passi avanti compiuti dai trecciati. Prima di tutto il colore, divenuto traslucido, non rappresenta più una turbativa in acque chiare, e poi l'assenza di allungamento, traducibile in sensibilità senza pari, ma soprattutto l'enorme carico di rottura associato a diametri ultra contenuti. Il Berkley Fireline Crystal da 0,04 mm. che vedete in foto ha un catrico di rottura di ben 3,5 kg. assolutamente ultra sicuro per l'ultraleggero da trota! Il suo ridotto diametro, consente l'utilizzo di esche di 1-2 grammi senza problemi , ma il suo carico di rottura così elevato ci da soprattutto la possibilità di recuperare in fretta la preda evitandogli i problemi già indicati. Per ottimizzare il tutto, sono solito fare un finale in fluoro carbon di 50/60 cm. collegato al trecciato con il nodo Uni to Uni. Quest'ultima parte resiste meglio alle abrasioni sui sassi duri del torrente e consente di eseguire nodi più sicuri, oltre ad un innegabile invisibilità. Insomma, per me il trecciato è divenuto un pò come la coda per la pesca a mosca, ho solo l'accortezza di utilizzare canne con azione meno fast o rigida se preferite, per smorzare un pò l'assenza di allungamento con l'elasticità della canna, ciò evita un contatto troppo duro con la preda, soprattutto se si utilizzano solo ami singoli barbless come il sottoscritto. Un nota tecnica, che consente di superare vecchi problemi, e concentrarci di più sulla pesca nell'ambiente da trote più bello e difficile in assoluto che è il torrente.